La favola delle linci è finita. E purtroppo non è finita come le favole che si leggono ai bambini: non vogliamo raccontarvi una partita fatta solo di dati, minuti e gol, ma di una gara di lacrime, sudore ed energie che non sappiamo nemmeno da dove siano venute. La cosa certa è che a metà del secondo tempo supplementare la squadra avversaria del Geier Salorno ha segnato il terribile golden gol (terribile quanto quello di Trezeguet, che ad Euro 2000 fece piangere tutti gli italiani) ed ha messo fine ad una partita incredibile sia per l’intensità, sia per le continue emozioni che ha regalato.
Le due squadre scendono in campo, affrontandosi a viso aperto: la voglia di raggiungere la finale è più forte della paura di una sconfitta. Tante occasioni da entrambe le parti e tante parate spettacolari dei due portieri che si confermano i migliori in questo ruolo. Il risultato cambia a metà del primo tempo a favore delle avversarie, grazie ad un gol in mischia: le gambe iniziano a tremare, ma la grinta e la rabbia crescono ed è proprio da questa rabbia che le linci ricavano energie nuove per continuare la partita. I minuti scorrono lenti con tanto bel gioco ed azioni da manuale del broomball, ma il risultato sul tabellone non cambia. Le linci terminano il primo tempo in svantaggio.
Ed è proprio in questi due minuti di pausa che bisogna trovare convinzione e grinta. Le parole di Mister Tait sono chiare: “E’ il momento di crederci! Non dobbiamo mollare perché nulla è perduto! Dovete trovare gli stimoli per poter dar di più di quello che si ha…” E in questi pochi minuti ci si guarda negli occhi e si vede in ogni lince la voglia di vincere e i sentimenti della panchina sono all’unisono… Si da’ un’occhiatina agli spalti e si vede il pubblico delle grandi occasioni divertito e che ti sostiene. Poi lo sguardo torna ancora al ghiaccio, amico e nemico, e si capisce che bisogna dare il tutto: adesso o mai più.. Le linci si trasformano in tigri: la pressione delle avversarie non riesce più a fermarle, tanto che su ingaggio vinto dalla sempre verde Giovanna Corona scaturisce il meritato pareggio con un tiro dalla blu del difensore d’acciaio Manuela Zampedri, che colpisce il palo ed entra in rete. Ma non c’è tempo per esultare, perché bisogna ricominciare tutto da capo: in finale ci va solo chi vince… anche se c’è da dire che entrambe le squadre se la meriterebbero per i sacrifici e l’entusiasmo che hanno per questo sport.
Si continua con tanta adrenalina in corpo, creando bel gioco e svariate occasioni da gol ….ma il risultato non cambia e l’arbitro fischia, mandando nuovamente le squadre a bere un te caldo, annunciando i supplementari, che vengono giocati con 3 giocatori di movimento e il portiere. Le occasioni più nitide capitano alle linci, che sfruttano il loro punto di forza: la velocità in attacco, ma purtroppo la sfortuna e gli arbitri che sembrano aver dimenticato il fischietto a casa non aiutano le giocatrici del Pergine…. Al Geier basta una piccola distrazione difensiva delle linci, per partire in contropiede e non perdonare.
Lacrime di gioia da una parte, lacrime amare dall’altra. L’unica cosa che ci viene da aggiungere a fine partita sono i complimenti alle giocatrici sia del Pergine che del Geier per aver reso questa partita una delle più belle da vedere e da giocare ..In campo si son viste due signore squadre che hanno dato e fatto l’impossibile per raggiungere questa finale. Per le linci resta però il rimpianto per una finale mancata, anche se niente fa male quando si è coscienti di aver dato tutto, di averci messo il cuore, la grinta e l’unione .
Per la prossima stagione oltre che al rientro di tutte le giocatrici infortunate e espatriate, si prevede un grande acquisto nel roaster della squadra: la giocatrice Fortuna .